Giuseppe Borsalino, detto “u siur Pipen”, nasce ad Alessandria nel 1834.
Dopo un’esperienza come garzone e poi apprendista nella sua città, lavora per circa sette anni nel cappellificio Berteil di Parigi, ottenendo la qualifica di maestro cappellaio.
Nel 1857, apre il suo primo laboratorio in via Schiavina ad Alessandria.
Grazie all’esperienza inglese, ottenuta durante un viaggio a Londra, Manchester e in altre città, decide di importare in Italia le macchine che rivoluzionano il mestiere di cappellaio; porta via il segreto per la fabbricazione delle perfette bombette.
Nel 1900, alla scomparsa di Giuseppe, gli succede il figlio Teresio, dimostrandosi all’altezza della situazione: nello stesso anno, l’azienda consegue il Gran Prix all’Exposition Universelle de Paris.
Con Teresio, l’azienda inizia, altresì, una collaborazione con Marcello Dudovich destinata a essere una pietra miliare nella storia del cartellonismo pubblicitario; quelle per Borsalino saranno le più incredibili illustrazioni pubblicitarie del tempo.
Teresio è anche filantropo: nel 1924, dona alla sua città l’acquedotto e finanzia la costruzione di un orfanotrofio, di una casa di riposo per anziani, di un sanatorio contro la TBC.
Nel 1939, la ditta passa nelle mani del nipote Teresio Usuelli, il quale avvia la ripresa postbellica, introducendo cinquanta nuovi modelli di cappelli.
Nel 1979, Usuelli lascia l’azienda a Vittorio Vaccarino, il quale, a sua volta, la cede, negli anni 90, ad una cordata di imprenditori artigiani, guidata dalla famiglia Gallo, attuali titolari: questi danno nuovo slancio alle esportazioni dell’azienda.
Nel 1997, Borsalino acquista il cappellificio Sabino D’Oria di Lecce; negli anni seguenti, si aprono filiali in America e Gippone.
Nel 2007, la bottega festeggia i 150 anni di presenza nella Galleria Vittorio Emanuele II, omaggiando i fondatori con due cappelli in edizione limitata: Giuseppe e Teresio.