Archivio mensile:Gennaio 2013

Agnello arrosto di Pasqua

Ingredienti per 4 persone:

2 – 3 kg di agnello
30 gr di pancetta tonda
30 gr di burro
rosmarino
sale

Procedimento:

Metere l’agnello a pezzi in padella, aggiungendo pancetta, sale, rosmarino e burro.
Cuocere a fuoco deciso per circa un’ora.
Dopo questo tempo, infornarlo per dargli colore, a temperatura alta o usando il grill.

 Il mio suggerimento:

Io lo cucino in forno, bagnandolo ogni tanto con delle cucchiaiate di vino bianco secco.
Ovviamente qualsiasi variazione è bene accetta, solo che stravolge la ricetta della tradizione, che per dovere di cronaca ho postato in orignale.
 

Filastrocca di carnevale

Togn, Togn pela rogn pela fich capitani dè formigh capitani dè soldaà indovina chi l’è staà
 
Questa filastrocca, usata un tempo per i sorteggi dai bambini, era usata anche nel Carnevale dei bambini organizzato alla Cannobiana (oggi Teatro Lirico).

Libreria Malavasi

Paride Malavasi, nel 1940, aprì la bottega di Via Santa Tecla 2.
Fu subito una scelta strategica, dal momento che vi accedevano universitari, intellettuali, sacerdoti della Curia Arcivescovile.
Dopo la guerra, ci fu la ristrutturazione e la specializzazione sui libri dell’800, soprattutto storia, scienze, arte, architettura.
La libreria è punto di riferimento per il mondo del collezionismo librario.
Nel 1975, il testimone della gestione passa ai figli di Paride, Maurizio, Sergio e Sandra.
Si crea un archivio elettronico e si stampano cataloghi monografici su carta.
In fondo al lungo corridoio del negozio, nel 2001, si aggiunge un archivio e un salottino di consultazione.
La libreria naviga, dal 1996, nel Maremagnum di Internet, oggi il più importante sito europeo di collezionismo del libro antico e di pregio.

Bonvesin de la Riva

È la prima importante personalità letteraria milanese a noi nota nel medioevo.

Maestro di grammatica, tiene una propria scuola dove insegna le lettere latine e volgari.
Possiede del proprio e si cura di investirlo in appartamenti, che affitta nella zona del Carrobbio (S.Vito), nonché in prestiti a conventi ed opere pie per assicurarsi, qualunque cosa capiti, una vecchiaia serena.
Sono documentate una prima e una seconda moglie, ma nessun figlio.
È noto come terziario laico, dell’ordine degli Umiliati, fatto frequente a quell’ epoca, come già visto, specialmente tra il popolo e il ceto medio.
La seconda metà del ‘200 è forse il periodo più fecondo di questo ordine.
Molti cittadini come Bonvesin gli conferiscono i propri beni in tutto o in parte per averne assistenza in caso di malattia o durante la vecchiaia: una vera e propria compagnia di assicurazioni.
Il nostro poeta è molto meticoloso come appare dai suoi due testamenti: saggio e prudente amministratore del suo (trattiene in pegno i libri di testo degli allievi morosi), nutre in pari tempo sentimenti altamente umani e si preoccupa sia in vita, sia nei testamenti, di aiutare i poveri, specialmente i ‘vergognosi’ (‘vergogna’ da ‘verecondia’), timorosi cioè di mostrare la propria indigenza.
Di una generazione più vecchio di Dante, Bonvesin è ancora scrittore di un medioevo colto del quale ripete i motivi caratteristici. I suoi contrasti fra Satana e Maria o tra la rosa e la viola, sempre a preminente scopo moralistico, continuano la tradizione del dramma religioso.

Poveraccio…

Scortaà come ona legora
Chi è scortato come una lepre, in questo detto, finge di essere importante, ma in realtà è un poveraccio inseguito dai creditori.