Nasce a Milano il 16 aprile 1714, da Giuseppe e Isabella Maganze.
Studia lettere e filosofia.
Basso e tarchiato, eccelle invece in arguzia e vivacità intellettuale, per cui entra facilmente nei salotti milanesi, dove legge con successo i suoi componimenti.
Fa parte dell’Accademia dei Trasformati di cui è stato co-fondatore.
Nel 1744 pubblica i “Rimm milanes”.
Nel 1746 viene nominato Cancelliere del Magistrato straordinario per l’annona della Regia Ducal Camera di Milano, impiego che ricopre per tutta la vita.
L’anno seguente sposa Rosalia Casati dalla quale ha molti figli.
Prima del 1769 soggiorna per tre anni consecutivi a Varese.
Le poesie scritte in onore dei suoi ospiti e per celebrarne la generosità sono la testimonianza della vita che la nobiltà milanese conduceva nelle residenze estive del varesotto.
Nel 1772 pubblica la “Gerusalemme liberata” in milanese e nel 1774-5 le “rime toscane”.
E’ tra i più celebri e bravi autori della letteratura meneghina.
Poeta e letterato per passione, ci ha lasciato molti scritti pieni di arguzia e di umorismo, non disgiunti dal richiamo ai valori più importanti per l’uomo.
Fra le composizioni più brevi, le Novellette sono paragonabili quasi a delle storielle moderne, e l’Antologia meneghina di Ferdinando Fontana ne dà parecchi esempi.
Abilissimo verseggiatore dotato di una tecnica ineccepibile, insieme al Porta e al Maggi, è stato tra i maggiori poeti del dialetto milanese settecentesco.
Muore l’11 giugno 1780.