Nasce a Milano nel 1862.
Il padre, Giuseppe, è pittore di fama.

La madre è donna di finissima intelligenza.
Muore a Milano nel 1948.
Compie gli studi classici poi, appassionato di musica, entra in Conservatorio a Milano, studia con Ponchielli e si afferma positivamente in un saggio con la Cantata “Al Calvario” che viene eseguita nel luglio del 1882.
Nel 1883 consegue il Diploma Superiore e il Gran Premio di Composizione, presentando al saggio, e dirigendo la storia fantastica “La leggenda di un rosaio” riscuotendo un grande successo di pubblico e di stampa.
Insegna poi composizione e canto. Compone l’opera lirica in due atti “Il Bacio” e il dramma lirico in tre atti “Roncisval”su parole di Emilio De Marchi.
Dopo un lungo periodo di riflessione compone operette e riviste a favore di Istituzioni di beneficenza, nel senso che gli introiti delle loro rappresentazioni vengono loro devoluti.
Solo verso il 1925 inizia a scrivere poesie dialettali che vengono raccolte nel 1929 nel volume “Poesie varie in dialetto milanese” .
Così Bertini spiega il suo saltare da un’arte all’altra: «…Si è poeti a scrivere musica, si è poeti a dipingere, si è poeti ad amare, si è sempre un po’ poeti; ci vuole l’occasione. E a scrivere dei bei versi l’occasione è stata specialmente la guerra…»
Infatti il suo primo volumetto di poesie “Meneghin aj so bagaj minga imboscaa” scritto sotto lo pseudonimo di Berto Cinerini era dedicato ai soldati ai quali lo leggeva personalmente sia al fronte che negli Ospedali Militari, dicendo: «Per divertivv on pô, car soldarasc, v’hôo scritt quatter storiell e trii spegasc…»

Altri libri pubblicati:
“…E giò sti vers!…” e “El Signor di poeritt”
Sonetti
Febrar 
Magg
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