L’attività ha inizio nel 1874, grazie a Domenico Conti Borbone, che, dopo anni di apprendistato, riesce a mettersi in proprio.
Delle sue numerose legature artistiche, ne rimangono in bottega 3 del 1885.
Al fondatore, succede la nipote Giuseppina col marito Isacco Marchesi, discendente di una famiglia di pasticceri.
Oggi, la bottega è gestita dagli eredi della famiglia Conti Borbone.
Entrando in negozio, sembra che il tempo si sia fermato: un quadro di Sant’Ambrogio osserva i clienti, un foto con dedica di D’Annunzio testimonia l’amicizia col nonno Isacco.
Qui, sono nate opere mirabili, come la miscellanea leonardesca del Codice Trivulziano, con copertine in pergamena e laccetti a chiusura a nottolino, nonché il Michelangelo corredato da tavole incise da Durty.