Era nata il 25 dicembre 1922, vent’anni dopo Ugo, l’ultimo dei tre fratelli che l’avevano preceduta e al quale è rimasta sempre molto affezionata.

Proprio un Natale diverso dagli altri, come dirà in un racconto che parla della sua nascita.
Natale era l’unico giorno che papà Felìs (Felice) e mamma Tognina (Antonietta) si concedevano di abbassare la saracinesca della loro “Osteria del Felìs” di via Fara di fronte alla Pirelli (1906-1936) e, successivamente, “El caferin” di via Gluck per tirà on poo el fiaa…ma quel Natale del 1922 aveva portato la Franca con tutto il suo bagaglio di ecletticità che sarebbe poi esploso via via nel corso della sua vita artistica e sociale.
Era chiamata dagli amici “la ragazza della via Gluck”, proprio perchè ha abitato la strada cantata da Adriano Celentano.
Certamente la sua frequentazione e collaborazione nei due locali dei genitori, a contatto con gli avventori più disparati dalla tipica milanesità, avrà contribuito notevolmente alla sua formazione, soprattutto nell’acquisizione della parlata meneghina più schietta.
Sue pubblicazioni:
El bel fioeu e la Lilla, – premi Carlo Ravasio e Sant’Ambroeus
Ona giornada de libertaa – altro premio Carlo Ravasio
Il piacere di chiamarsi Brambilla (ed. Il Carrobbio-La Martinella Milano),
Racconti e poesie milanesi: sui “Quaderni del filologico”, dell’Accademia del dialetto e dell’Acarya.
Altri premi e riconoscimenti:
“Esagono” 1980
“Guido Tresoldi” di Gessate 1986
“Carlo Porta” 1986
“Fititalia 90” 1990
“Ambrogino d’oro” alla memoria 2002