Pietro Friggi, è nato a Motta Visconti, in provincia di Milano, il 29 settembre 1885, ed è morto a Milano il 7 aprile 1948, colpito da improvviso malore sulla scalinata della Stazione Centrale di Milano mentre, di ritorno da Savona dove la sera prima aveva cantato nella “Forza del destino”, attendeva la coincidenza per Motta Visconti.


 

Motta Visconti, era un antico borgo adagiato nella campagna della bassa milanese, ora appartenente al parco del Ticino.
Qui Pietro Friggi aveva trascorso felicemente l’infanzia, tra i nonni, i genitori e gli zii, figlio maggiore di otto fratelli,
Lì, in quegli anni, la poetessa Ada Negri ricopriva la cattedra di insegnante e anche il piccolo Pietro fu suo allievo in prima elementare.
A tredici anni Pietro si trasferisce a Milano, ospite della famiglia della Contessa Maria Suardo per poter frequentare l’accademia di Brera. 
Si accorge di avere una voce dal timbro baritonale; gli amici lo incitano a farsi sentire; e viene ascoltato da Arturo Toscanini, che lo incoraggia ad intraprendere gli studi del canto.
E, nello stesso anno, 1904, il prof. Bignami lo presenta al Conservatorio di Milano, dove ha poi studiato con il maestro Emilio Piccoli, di cui diventa l’allievo prediletto.
Interessante anche la sua produzione artistica e pittorica che, nei momenti di maggiore difficoltà, ha rappresentato una sicura fonte di guadagno, dato che si spesso si era ritrovato a vendere le sue bellissime tele.
Al Castello Sforzesco di Milano sono addirittura conservate 16 tavole, disegni a penna appartenenti alla raccolta Bertarelli, cui è possibile accedere.
Partecipa alla prima guerra mondiale dal 1915 al 1917 e si ammala gravemente tanto da dover essere ricoverarlo alla Missione Americana a Treviglio, presso la quale probabilmente incontrò anche Ernest Hemingway.
E vent’anni dopo si ritrova nuovamente al centro di un’altra guerra, esercitando però la sua professione di cantante d’Opera.