Nacque a Nilano nel 1844 e ebbe vita avventurosa: fece la campagna d’Umbria e quella contro il brigantaggio nella Legione dei Cacciatori del Tevere, poi fece l’orefice e nel 1872 entrò a far parte della Compagnia Stabile di Carlo Righetti (in arte Cletto Arrighi ), riformatore del Teatro Milanese, Compagnia che accolse in seguito anche Edoardo Ferravilla.

 

Ma il Righetti era un cattivo amministratore e pertanto nel 1876 la Compagnia fu ricostituita e intitolata a Ferravilla, Sbodio e Giraud con buona fortuna per oltre un ventennio in Italia e all’estero. Lo Sbodio si stacca dalla Compagnia nel 1890 e ne crea un’altra con Davide Carnaghi, ma questa nuova Compagnia non ha successo per cui ritorna con Ferravilla, poi se ne va di nuovo, di nuovo ritorna, sempre bene accolto dallo stesso Ferravilla che lo comprende e lo scusa. I motivi di queste separazioni e rientri erano dovuti al disaccordo sui criteri di scelta del repertorio. Lo Sbodio aveva un repertorio personalissimo. Fu anche autore di un certo successo e il suo teatro fu spesso interpretato dal grande Edoardo. Lo Sbodio ebbe vita breve, indigente e fu colpito dalla cecità.
Suoi lavori teatrali : On cereghett del ’48 – Oh! Che topica! – La mamma granda – El sur Galbusera – On barabba innamoraa – Gabinett particolar – In Viarenna – El cippiripi – La mamma di gatt – Lee e luu, luu e lee – Alla cassina di pomm – On episodi di 5 giornad – La baila – El duetin d’amor – El nonno.