Categorie Archivi: Botteghe Storiche

Pellicceria Francesco lagori

Il 16 Aprile 1944 Francesco Lagori avvia un negozio per la vendita e la riparazione di capi di pellicceria.
L’attività ha ottenuto molti riconoscimenti: il primo viene assegnato dal Consiglio Nazionale dell’Associazione Italiana Pellicceria, per riconosciuti requisiti di capacità, serietà e attrezzatura del Marchio Professionale n° 88.
Nel 1969, l’Unione Artigiani della Provincia di Milano assegna la Medaglia d’Oro.
Nel 1984, ai 40 anni di attività, arriva l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano.
L’azienda è sempre stata a conduzione familiare.
Nei locali, sono presenti strumenti di lavoro antichi, come le vecchie macchine da cucire a pedale ed i ferri da stiro in ferro. Vi sono camerini curati nei minimi dettagli, ampi specchi con cornici dorate, poltroncine in velluto che ricreano un’atmosfera sofisticata e lussuosa, per indossare magnifici capi d’alta moda.
È altresì interessante notare, all’interno del negozio, un’antica insegna commerciale.

Illulian

Nel 1906, al civico 41 di via Manzoni, si apre il negozio Lisio-Arte della Seta.
Il locale viene ristrutturato da Illulian, nome di spicco nel settore dell’artigianato di tappeti e arazzi.
Al suo interno, viene aperto uno spazio dedicato ai tappeti di prima qualità, eccellenti e luminosi, esposti persino al Paul Getty Museum di Los Angeles.
La famiglia Illulian-Ronchetti gestisce la bottega-galleria di via Manzoni 37, tempio del tappeto antico, selezionato e prezioso.
Un altro negozio è stato aperto da Illulian in via Anfossi, solo per il dettaglio.

Bar Jamaica

L’undici Giugno 1911, al prezzo di Lire 80.000, il Bar Bottiglieria di Via Brera 32 cambiò gestione.
Il signor Mainini fece del Ponte di Brera una fiaschetteria.
Sarà il figlio Elio, nel 1948, a fare del Jamaica il caffè degli artisti.
Il nome viene suggerito dal pittore Cazzaniga, per la somiglianza col Jamaica Inn del film di Hitchcock.
Famosi le sue piastrelle e i quadri degli artisti attaccati alle pareti.
Molto è cambiato da allora: non c’è più Mamma Lina e ci sono più turisti che artisti.
Da qui, sono passati Quasimodo, Piero Manzoni, Fontana, persino Mussolini.
Il locale vive anche in numerosi libri di fotografia dedicati al quartiere.

Antica Cartoleria Novecento

Nel 1899, in un palazzo d’epoca, appartenuto alla famiglia Bonomi, nasce questa bottega per opera dei signori Lazzaretti, che la conducono fino alla fine della seconda guerra mondiale.
A loro, succedono i signori Filippini fino al 1984, poi gli attuali proprietari, i coniugi Alberta Capponi e Ariberto La Rocca.
La continuità è quotidianamente espressa nel servizio offerto, nella peculiarità dei prodotti, nella struttura in ferro alle vetrine, negli eleganti mobili dell’interno, con il mobile frontale per sostenere quaderni e libri ed il tavolo di vendita.
Ai prodotti classici di cartoleria, si sono aggiunti nel tempo gli articoli da regalo e le penne stilografiche.

Bollani

Il Panificio, oggi sito in via Tirso 22, deve le proprie origini al Forno del Pontaccio, fondato dalla famiglia Bianchi nel 1886.
Ambrogina Bianchi, figlia del titolare, sposa, nel 1930, Emilio Bollani e inaugura con lui l’omonimo panificio in Viale Tibaldi.
Nove anni dopo, si trasferiscono in Piazza Buozzi e si specializzano in grissini.
Nel 1960, l’attività passa al figlio Giovanni Battista e a sua moglie Iole.
Dal 1992, la gestione è passata a loro figlio, Cesare.
I prodotti da forno vengono distribuiti ogni mattina nei diversi punti vendita di Piazzale Baracca, Largo Settimio Severo, via Lorenteggio, via Ripamonti.
Oltre ai panettoni, alle colombe, alle paste frolle, alle pizze, alle focacce, la bottega è conosciuta per le chiacchiere di Carnevale.